- Mi dispiace che le affermazioni di Zidane e Ronaldo sull'eccessivo tatticismo che impera nel calcio italiano, e sul mediocre spettacolo che settimanalmente siamo costretti ad assorbirci se comparato alla Liga Spagnola dove il gusto dello spettacolo è ancora l'essenza del calcio, vengano relegate dalle più grandi testate giornalistiche in uno striminzito trafiletto al lato del giornale.
Occorrerebbe, invece, impegnare in un dibattito serio tutte le componenti del Calcio (dal Presidente federale al semplice tifoso) per cercare se non di porre fine, ma almeno di mitigare questo fenomeno tipicamente Italiano). Perchè se lo stato delle cose continua ad essere questo, saranno sempre più i calciatori che a parità di ingaggi (vedi Zidane) opteranno per campionati più divertenti e spettacolari dove la tattica è solo un parte, e non un elemento fondamentale.
Il
massaggiatore che non si trova
Ho
sempre creduto che il doping nel mondo del calcio, e principalmente
in Italia non esistesse, e che i parecchi casi di nandrolone
derivassero dagli integratori (ormai necessari date le troppe partite
che il calendario nazionale ed internazionale richiede), manipolati
dalle case per una migliore efficacia, ad insaputa, quindi, dei
calciatori.
Ma dopo la vicenda di Gillet, il portiere Belga del Bari
trovato con dei valori ben al di sopra di quelli consentiti, e con la
farsa del massaggiatore che obbliga l'atleta a farsi delle flebo, e
che poi inspiegabilmente sparisce e non si riesce ad individuare
(come se il Bari avesse decine di massaggiatori), la situazione
diventa così grottesca ed ingarbugliata, da sentire puzza di
bruciato.
Sono rammaricato, anche dal fatto che la vicenda non ha
avuto molta eco nei mezzi di stampa, proprio adesso che c'è un
responsabile da perseguire. Questo è il momento e la situazione per
effettuare un'inchiesta che sia la più seria e celere possibile.
Commenti
Posta un commento